di Redazione - venerdì 23 Agosto 2013 [Carnico, Varie]
«Mi vergogno di essere un tesserato Figc».
Delusione, amarezza, impotenza, rabbia: questi i sentimenti di Gilberto Tessitori dopo che la Commissione Disciplinare ha confermato gli 8 mesi di squalifica per insulti razzisti all’arbitro di Cercivento-Amaro, Boussim di Maniago. Inutili tutti i tentativi della società della Val But per dimostrare che c’è stato un chiaro ed evidente scambio di persona.
«Mi sono presentato all’udienza della Commissione a Tolmezzo e non mi hanno nemmeno voluto ascoltare – afferma Tessitori, classe ’62, un passato da calciatore nella Triestina in serie C -. Il presidente Stefano Morassi, che è anche l’allenatore ha avuto udienza per 10′, nel corso dei quali ha spiegato che era stato lui ad essere stato espulso e ad aver insultato l’arbitro, seppur senza riferimenti razziali».
-In quel 14 luglio che ruolo hai avuto?
«Sono entrato in campo al posto di mio figlio Devis e ho concluso la partita. Alla fine sono stato io a calmare Morassi, molto agitato».
-Perché nella lista risulti tu l’allenatore?
«È una scelta di Stefano. Spesso viene inserito il nome di un calciatore anziché il suo».
-Quale è stata la prima reazione appena hai saputo della squalifica?
«Ha chiamato mio figlio e mi sono letteralmente accasciato sul divano. È stato un colpo durissimo, soprattutto per le motivazioni. Sia chiaro, è giusto che il razzismo sia considerato un reato. Per questo l’accusa nei miei confronti è infamante».
-C’è stata la possibilità di spiegare all’arbitro che si era sbagliato?
«Macché. Mi aspettavo fosse presente alla riunione della Commissione, perché mi avrebbe visto in faccia, capendo di aver sbagliato. Invece niente. Evidentemente non ha la coscienza a posto. Posso aggiungere una cosa?».
-Prego.
«In Commissione c’erano i massimi dirigenti arbitrali a difendere il loro tesserato. Noi, invece, dalla Figc non abbiamo avuto nè appoggio nè sostegno. Ci è stato semplicemente detto che non possono fare nulla».
-Ora che succederà?
«Essendo stato pesantemente diffamato e non avendo trovato giustizia in sede sportiva, mi rivolgerò alla magistratura ordinaria. Sul piano calcistico mi viene solo da dire che con il Carnico ho chiuso. Il calcio è malato, non è quello di un tempo. E io non mi ci ritrovo più».
-C’è una nota positiva in tutto questo?
«Sì: l’affetto, la stima e la solidarietà di dirigenti, giocatori e allenatori delle società del Carnico. Vuol dire che in 40 anni di calcio qualcosa di buono ho fatto».
Bruno TAVOSANIS (dal Gazzettino)
62 commenti a “GILBERTO TESSITORI: «IO, DIFFAMATO, CHIUDO CON QUESTO MONDO»”
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29 Agosto 2013 alle 15:54
anch’io sono un ex! e concordo su tutto quello che hai scritto, ma ammettere l’errore è sintomo di debolezza oppure di coraggio????? lascio a voi le conclusioni secondo coscienza, sapendo benissimo che c’è il rischio di un errore tecnico ma la verità “secondo mè” è più delle volte fonte di grossi problemi e non sempre fà piacere. Ti ricordo che il coraggio non è di tutti, difatti non ti sei firmato.
29 Agosto 2013 alle 19:29
Razzismo:
In senso colloquiale definisce ogni atteggiamento attivo di intolleranza (che può tradursi in minacce, discriminazione, violenza) verso gruppi di persone identificabili attraverso la loro cultura, religione, etnia, sesso, sessualità, aspetto fisico o altre caratteristiche (arbitro).
Non esiste il razzismo solo per il colore della pelle
29 Agosto 2013 alle 23:21
Ovviamente se c é stato errore da parte dell’arbitro ammetterlo, oltre che essere un atto dovuto, è anche sinonimo di maturità. Però se di insulti razzisti si é trattato, e non penso che l arbitro se li sia inventati, sarebbe un atto di giustizia e di rispetto verso Gil che il colpevole uscisse allo scoperto ammettendo le proprie responsabilità, facendo mea culpa pubblicamente in modo da riscattare il nome di Gil da questa calunnia infamante.
29 Agosto 2013 alle 23:58
@Ex Aia: il “colpevole”, Stefano Morassi, si è da subito autoaccusato per gli insulti all’arbitro e l’ha fatto anche davanti alla commissione disciplinare, negando però quelli riferibili alla razza o al colore.
30 Agosto 2013 alle 08:48
@50: Bruno, il calcioscommesse, è un reato già di suo, perchè le scommesse erano gran parte clandestine e il truccarle truffa aggravata, perseguibile d’ufficio. Poi la magistratura ha passato i documenti alla Federazione.
Per il caso Ferrigno/Bertolotti, anche qui il Magistrato poteva agire d’ufficio( Lesioni volontarie gravissime) e non c’era bisogno di autorizzazione FIGC.
Per quanto riguarda la mia citazione dell’accettare lo Statuto, era riferito solo al fatto che quanto accaduto è stato reso pubblico.
Da arbitro, ho sempre ritenuto che ammettere un errore sia un atto di coraggio. Errore inteso in situazioni simili, ovviamente, non parlo di rigori visti o non visti ecc.
30 Agosto 2013 alle 08:51
Certo, il mio era solo un esempio del fatto che non tutto ciò che avviene nell’ambito sportivo si pone al di fuori della giustizia ordinaria.
30 Agosto 2013 alle 18:55
@EX Aia .: allora dopo settimane non hai ancora capito niente di come sono andate le cose.. prima di scrivere cavolate informati bene.. ho insultato l’arbitro e non poco.. ma mai con le frasi da lui riportate nel supplemento gara del 16.07.13(negro di merda, vai a mangiare banane, ritorna in africa, ma guarda che sei proprio uno sporco negro ).gill è già x vie legali e lunedi chiedero’ il permesso pure io alla F.I.G.C X poter procedere tramite procura federale..
30 Agosto 2013 alle 19:02
Bene, cosa mi dice il presidente e allenatore se gli dico che è un gran testa di c…, il giornalista è un figli di p…, penso che parta una denuncia immediata, per l’arbitro no, deve scegliere di fare l’arbitro e basta; per Mesaglio: provi a vedere il numero di giovani che iniziano l’attività di arbitro di calcionella nostra Regione, sono veramente tanti, negli altri sport invitano gli allenatori a fare gli arbitri perché così hanno modo di rendersi conto di cosa vuol dire fare l’arbitro e perché sono pochi, questi poi faranno gli allenatori, e forse, rispetteranno di più anche l’arbitro visto che devono arbitrare circa venti partite prima di sedersi in panchina.
Che bello sport il calcio!
31 Agosto 2013 alle 09:25
@58: Esatto Alex, infatti ho citato l’esempio della Pallavolo …. che applica, come obbligo, questo criterio. E dai comunicati ufficiali, si vede il risultato. In genere, gli allenatori che compaiono, sono quelli della vecchia guardia, che hanno ottenuto la qualifica quando non era così.
31 Agosto 2013 alle 14:11
La giustizia ordinaria se ne infischia dell’autonomia della giustizia sportiva che disciplina solo fatti inerenti l’attività sportiva. Un reato è di competenza della giustizia ordinaria e la diffamazione o calugna sono reati penalmente perseguibili.
Sulla squalifica della FIGC a chi si rivolge alla magistratura, questa di norma e a tempo, salvo il
querelante non abbia ricevuto preventivamente nullaosta dalla FIGC (utopia trattandosi di un arbitro).
1 Settembre 2013 alle 09:28
@60: Tommaso. La stesura di un rapporto, atto riservato, non può essere diffamazione, in quanto tale.
Art. 595 Codice Penale. Diffamazione.
595. Diffamazione.
Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente, comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito [c.p. 598] con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro 1.032 (1) (2).
Ne deriva che, non esiste il reato.
Per la calunnia, la stessa discende solo a seguito di atto di denuncia, querela od esposto.
Cito e riporto:
Art. 368 Codice Penale. Calunnia.
368. Calunnia.
Chiunque, con denunzia [c.p.p. 331, 333], querela [c.p.p. 336], richiesta [c.p.p. 341, 342] o istanza, anche se anonima o sotto falso nome, diretta all’autorità giudiziaria o ad un’altra autorità che a quella abbia obbligo di riferirne, incolpa di un reato taluno che egli sa innocente, ovvero simula a carico di lui le tracce di un reato, è punito con la reclusione da due a sei anni [c.p. 29, 32, 370].
Pertanto, anche ove la FIGC concedesse l’autorizzazione, non c’è traccia di reato. Nel primo caso, perchè l’arbitro manda il rapporto, quale obbligo, ad un organo disciplinare: nel secondo perchè il rapporto dell’arbitro non è denuncia/querela.
La terza cosa, sempre dal punto di vista giuridico e senza entrare nel merito, che va detta, è che anche dai post si evidenzia una serie di insulti ricevuti dall’arbitro, con certezza. Lo stesso, dal momento in cui viene a conoscenza della querela, potrebbe proporla a sua volta. anche questo aspetto va valutato.
2 Settembre 2013 alle 12:04
Dopo averlo conosciuto, averci giocato assieme e averlo avuto come allenatore posso solo dire che GIL è una persona splendida e credo ciecamente in quello che dice …….GIL sei stato un grande giocatore sempre leale e corretto non farti affondare da parole e dalle ingiustizie anche se tante volte fanno male………