di Redazione - martedì 11 Giugno 2013 [Carnico, Varie]
Ci sono delle persone che vedi per anni, ci scambi quattro chiacchiere, quasi sempre di calcio e piano piano ti sembra di conoscerle da sempre. Ecco, Ezio De Reggi era una di quelle persone. Lo trovavi in giro ed era impossibile non parlare dei “Mobilieri” (lui li chiamava così, soffermandosi sulla “e”): lui si ricordava sconfitte e vittorie, aneddoti e persone, gol e risate. Perché lui era così, semplice e genuino, sempre pronto alla battuta e alla risata. Passarci qualche minuto insieme mi metteva allegria: il marsupio a tracollo, la sigaretta in mano e un sorriso sempre a portata di bocca. Dirigente? Tifoso? Boh, chissenefrega: Ezio era semplicemente Ezio e la cosa che fa male è che adesso non c’è più.
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