Ha smesso di battere il cuore di Amedeo Spangaro, papà della “nostra” Francesca. Cosa dire, per non essere banali e retorici quando la vita ti scappa in poco tempo, senza dare a chi rimane il tempo di metabolizzare il dolore dell’assenza con il miele dolce e amaro dei ricordi? Amedeo era un uomo normale, scolpito in quella normalità che distingue, di solito, le persone speciali: aveva la passione per lo sci, per la montagna e per … la famiglia. Sono andato a ripescare, su Facebook, un post che “Checca” gli dedicò, lo scorso anno, in occasione della festa del papà:
I tuoi capelli, i miei ricci. Il tuo viso, i miei occhi. Le tue fiabe, la mia fantasia. Il tuo atlante, i nostri viaggi. La tua fragilità, i miei pianti. Le tue reazioni, la mia forza. La tua distrazione, le mie dimenticanze. I tuoi estremi, i miei sbalzi. Le tue cantate, la mia musica. I tuoi balli, la nostra allegria. I tuoi mille libri iniziati, il mio comodino ingombro. Tutto, da te. Dal tuo lavoro, i miei sogni liberi. Da un “siete identici”, il mio massimo orgoglio. Dal tuo abbraccio sul divano, papà, l’amore più grande.
Coraggio, Francesca, sappi che adesso lui guarda le sue montagne e la sua famiglia dall’alto, da una posizione privilegiata, da dove, magari, tutto gli sembrerà più bello e saprà dare un significato diverso ai tuoi pianti di oggi. E chissà se tutto questo, forse, potrebbe perfino strapparti un sorriso? Se i tuoi sogni son liberi, Francesca, sognalo. E ricordalo come era. Come eravate. Identici. Col tuo orgoglio che diventerà il suo. Per sempre.
A te, Francesca, a tua mamma Paola e tua sorella Carla, l’abbraccio mio personale e delle redazioni di “A tutto Carnico” e Radio Studio Nord.
